Pubblica  Argomenti per le politiche pubbliche
10/09/2012

Parlamenti analitici

Lo scorso aprile, la Rivista Italiana di Politiche Pubbliche ha pubblicato un numero monografico (1/2012) interamente dedicato al rapporto tra parlamenti e competenze tecniche. Gli articoli riassumono i risultati di una ricerca comparata diretta da Gloria Regonini.
L’indice è il seguente:

1. Gloria Regonini, Scienze del pubblico e istituzioni, pp. 5-32 (v. versione pre-print)
L’articolo presenta il tema della ricerca, dedicata alla relazioni tra ‘istituzioni politiche’ e ‘scienze del pubblico’. La tesi di base è che le istituzioni ‘di prim’ordine’, di rilevanza costituzionale, siano fortemente influenzate, nel loro modo di operare, da quelle istituzioni di second’ordine che definiscono l’ordinamento delle competenze di cui i parlamenti e i governi si servono per le loro scelte.
In questo quadro, quattro paradigmi scientifici meritano una particolare attenzione:
-il diritto
-il budget
-il management
-le politiche
Queste quattro prospettive analitiche costituiscono altrettanti modi per definire e valutare quello che fanno i governi:
-regolare
-tassare e spendere
-organizzare apparati
-risolvere problemi di rilevanza collettiva.
L’articolo dedica una speciale attenzione all’emergere del paradigma delle policy sciences tra le discipline del pubblico.

2. Gloria Regonini, Parlamenti analitici, pp. 33-88 (v. versione preprint)
Questo contributo analizza gli effetti delle strutture tecniche, non partisan, a supporto dei legislativi sul funzionamento e sulle decisioni dei parlamenti da esse serviti.
Più precisamente, è stato studiato lo specifico contributo che i quattro paradigmi
-il diritto
-il budget
-il management
-le politiche
danno nei legislativi di tre paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia, con riferimento sia ai parlamenti nazionali, sia a quelli sub-nazionali.
La forza e l’influenza di queste ‘istituzioni di second’ordine’ è stata verificata con riferimento sia alla funzione di lawmaking, sia a quella di controllo ex post dell’operato degli esecutivi.
La comparazione conferma la sostanziale estraneità del parlamento italiano alla nostra quarta prospettiva disciplinare, quella dell’analisi e valutazione delle politiche pubbliche.

3. Martino Bianchi, Il National Audit Office e il Public Accounts Committee: ancora lezioni da Westminster? pp. 89-116
Nelle tradizionali comparazioni, al parlamento britannico è attribuito un ruolo debole nella definizione delle leggi e delle politiche e nel controllo dell’esecutivo. Ma la riforma del National Audit Office, le nuove relazioni che questa agenzia intrattiene con il Public Accounts Committee, e altri significativi cambiamenti istituzionali, hanno modificato il quadro tradizionale. Oggi a Westminster si è diffusa una nuova cultura basata sul controllo pubblico, la valutazione delle performance delle amministrazioni e su una maggiore efficienza dello stesso parlamento. 

4. Daniele Capone, Accountability e istituzionalizzazione della valutazione delle politiche negli Stati Uniti: il Government Accountability Office, pp. 117-132
L’articolo analizza il ruolo del Government Accountability Office (GAO), l’agenzia che fornisce al Congresso americano le valutazioni sui risultati delle politiche pubbliche, per migliorare le performance delle amministrazioni e garantire l’accountability dell’esecutivo. Alla sua istituzione, il GAO aveva soprattutto funzioni di audit della spesa pubblica. La sua evoluzione lo ha tuttavia portato a un ruolo più attivo, attraverso la formulazione di specifiche raccomandazioni ai diversi apparati federali, con tassi di risposta positiva molto elevati e con un generale apprezzamento per la sua competenza e imparzialità.

5. Marco Zamboni, L'utilizzazione della conoscenza nelle assemblee legislative regionali italiane, pp. 133-160
Negli ultimi dieci anni, importanti riforme del sistema elettorale e istituzionale delle regioni italiane hanno ridefinito il ruolo e le funzioni dei consigli. Una delle innovazioni più importanti di questa stagione è la creazione o il rafforzamento di strutture di ricerca per fornire ai legislatori analisi per il disegno e la valutazione delle politiche pubbliche. L’articolo passa in rassegna le caratteristiche di queste agenzie, la loro organizzazione, le competenze richieste, i metodi utilizzati e le differenze rispetto ai tradizionali servizi giuridici per il drafting delle leggi.

Gloria Regonini
è docente
all'Università
degli Studi
di Milano. Qui
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